La scultura egizia

José-Manuel Benito Álvarez
Sitting portrait of the egyptian pharaoh named Khafra or Khafre (Greek Chephren); it was found in Mit Rahina and resides in the Egyptian Museum, in CairoEgypt. Fourth dynasty (between 2558 BC and 2532 BC)

Occuparsi dell’arte scultorea del passato tralasciando quella egizia sarebbe un sacrilegio. E infatti non lo facciamo. L’arte egizia, in genere, ha origini antichissime che risalgono a prima del IV millennio avanti Cristo e si intreccia con l’arte delle culture vicine come quella siro-palestinese e fenicia. IN generale possiamo suddividerla in arte predinastica e dinastica.

Per quanto riguarda la scultura in particolare, in Egitto troviamo una grande abbondanza di materiale lapideo. La scultura era collegata alla commemorazione dei defunti con figure generalmente presentate in maniera rigida e frontale con un esito statico. I volti, invece, sono soliti beneficiare di maggiore cura e attenzione, perché considerati una parte viva ed espressiva da riprodurre in quanto tale. Le varie parti del corpo umano vengono, col tempo riproporzionate. Inoltre, l’aspetto del naturalismo, evidente nelle statuette di animali e di madri col bambino al collo, viene spodestato da un maggior realismo tipico, ad esempio, dei simulacri regali di Djoser, e si arriva, infine, a privilegiare l’eleganza e l’idealismo su tutto il resto. Interessante notare anche la scelta dei materiali che rientrano nella cerchia dell’avorio, dell’osso, dell legno duro, dell’oro, del granito e della pietra dura, tutti rigorosamente e sapientemente lavorati con utensili di rame e martelli di pietra.